Sono Martino
e volevo raccontarvi una cosa per me molto importante
Domenica sera per la prima volta io e Giulia abbiamo fatto un cerchio insieme. Voglio dire solo io e lei, perché in effetti una volta abbiamo partecipato insieme ad un cerchio molto più numeroso con Sandra come facilitatrice. Io dopo quel cerchio ho partecipato ad un certo numero di cerchi (5 credo) anche questi non molto grandi ma comunque con non meno di 5 persone.
Quello di domenica era quindi un cerchio minimalista in quanto a partecipanti ma molto affiatato.
E' stato molto bello creare il centro del cerchio con alcuni oggetti a cui tenevamo molto entrambi (tra cui i semi dell'orto:-) e quello che serviva per trovarci a nostro agio come ad esempio dell'acqua da bere. Un po' come quando bisogna fare lo zaino per una passeggiata in montagna (eccola qua, sempre presente la metafora della scalata!).
Prima di iniziare abbiamo letto i suggerimenti per una comunicazione autentica che chi partecipa ad un cerchio è invitato a seguire.
Qui vorrei fare un piccolo inciso. Si potrebbero chiamare regole, non mi darebbe alcun fastidio definirle così, ma sentirli come suggerimenti è più nelle mie corde come ad esempio mi piace pensare che il facilitatore accompagna il gruppo piuttosto che guidarlo.
Sono seguiti molti silenzi e chiaramente parole e pensieri che non vi riporterò. Uno dei suggerimenti è infatti quello di non riportare al di fuori del cerchio ciò che vi viene detto poiché spesso si tratta di questioni molto intime e personali. Una cosa però voglio dirvela perché mi sembra davvero molto bella e universale.
Pensando a come chiudere il cerchio ho condiviso con giulia l'idea che mi affascina molto ossia che il cerchio, ma in particolare lo spirito comunitario che può scaturire dal suo esercizio, può essere pensato come un luogo dove sentirsi al sicuro, dove siamo liberi di essere noi stessi. Per me questo era un pensiero molto bello ma la conclusione di Giulia lo era ancora di più ed è stata quello di ringraziarmi per aver proposto di fare il cerchio insieme quella sera nonostante lei fosse inizialmente un po' titubante, il che chiaramente mi ha ricordato di quanto fossi grato a Giulia per aver voluto partecipare e per aver avuto fiducia in me. La gratitudine è il sentimento più bello che si possa provare ed era il miglior modo di chiudere questo primo cerchio della nostra piccolissima comunità!
Nel Cerchio donne e uomini si incontrano per condividere le loro storie... Per sperimentare una comunicazione più autentica e piena in cui le differenze possano essere viste, riconosciute e celebrate. Per conoscersi più in profondità, là dove la cultura non ha ancora sommerso quel desiderio di pace che abita in fondo ai nostri cuori feriti.
martedì 20 novembre 2012
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