Relazione di Giuliana Petrini, presidente dell'Associazione CBI
Informo tutti i soci e tutte le persone che conoscono l'Associazione Community Building che il 17 novembre 2012 il Consiglio ha deciso di sciogliere l'associazione.
Constatati i forti disagi manifestati all'interno del gruppo soprattutto dai soci più anziani e riconoscendo un processo bloccato da troppo tempo nella fase del caos, abbiamo cercato, attraverso la pratica del cb e l'uso del consenso, la migliore soluzione al problema.
Prendendo atto che questa organizzazione è impedita nel proseguire gli scopi e i valori del community building previsti nello statuto
praticare e divulgare quei principi secondo cui un gruppo di due o più persone impara a trascendere le differenze individuali sviluppando una comunicazione autentica tale da agevolare il compito di affrontare insieme un comune obiettivo
e considerando che non è attualmente vissuta da tutti come luogo sicuro, ci siamo trovati difronte al compito doloroso ma indispensabile di deciderne lo scioglimento. Come sostiene Peck spesso un gruppo fa di tutto per evitare il compito, ma è anche importante sapersi arrendere.
Mi preme sottolineare che lo scioglimento dell'associazione non ha niente a che vedere con la fine del community building ma semplicemente restituisce ai suoi membri la libertà di scegliere in piena autonomia cosa, come e con chi eventualmente proseguire la propria esperienza. Sicuramente facciamo tutti parte di una Comunità molto più grande in grado di contenerci e di rassicurare le nostre incertezze.
Ritengo che una associazione - e in particolare questa associazione - sia una struttura che ha come scopo quello di funzionare a favore e con la convinzione di tutti i suoi soci. Se questo non avviene, cade automaticamente il senso della sua esistenza non potendo essere quello di un esempio di comunità.
Poichè sono profondamente convinta della preziosità dei suoi contenuti, vorrei mantenere viva comunque l'opportunità di stimolare esperienze utili all'apprendimento dei suoi principi ed invito tutti quelli che ne hanno motivazione a dar vita a gruppi di community building, liberi da qualsiasi vincolo associativo con forme ed opportunità che si valuteranno insieme, nel rispetto e con il sostegno della competenza e dell'esperienza di chi le metterà a disposizione.
In fede
il presidente dimissionario
giuliana petrini
sono martino
RispondiEliminavolevo ringraziarti giuliana per questo passaggio formale ma in portante. Dalla tua lettura sento il peso della responsabilità che ti porti come presidente di questa associazione. Forse questo peso è parte dell'ostacolo che l'associazione costituisce alla creazione di una vera comunità dove tutti sono leader e tutti condividono la responsabilità di tenere in vita lo spirito comunitario svolgendo i compiti che insieme ci si prefigge. Resta il grosso interrogativo di come gestire, qualora risulti inevitabile, la formalità, l'organizzazione e la gerarchia che consegue alle organizzazioni formali e alla rappresentanza democratica limitandone gli effetti negativi sulla comunità. Non è un caso che è proprio nelle società più complesse e strutturate che si è perso in maniera più evidente il senso di comunità che invece è più facile talvolta intravvedere ad esempio nei piccoli comuni rurali e nello loro amministrazioni. In ogni caso, ricordando anche gli esempi portati da Scott Peck in "the different drum", ha senso introdurre forme di organizzazione quali la rappresentanza, organi decisionali ecc. solo qualora la comunità giunga ad una tale complessità (es in termini numerici) per cui risulti per tutti i suoi componenti una sentita e condivisa necessità volta a facilitare e non a complicare.
Sono Eduardo Montoya. Insegno la Comunicazione nonviolenta di Marshall Rosenberg. Ho appena partecipato a un CB a Foligno in Umbria con Sandra Parolin. Sono assolutamente entusiasta del CB e del lavoro di Sandra.
RispondiEliminaÈ la prima volta che leggo questo blog. È la prima volta che leggo UN blog!
Ma com'è possibile che abbiate sciolto la vostra associazione! Che peccato! Piango con voi...
Eduardo
Sono Martino
RispondiEliminaNon piangere Eduardo! Penso che si faccia sempre in tempo a ricreare l'associazione. L'importante è farlo solo quando è davvero necessario e quando nuove energie si condenseranno attorno a questo bel percorso di crescita umana che è il community building(come mi pare stia già in parte succedendo)