la comunità degli ortolani urbani è all'opera:
http://www.ecodallecitta.it/eventi.php?id=1579
Nel Cerchio donne e uomini si incontrano per condividere le loro storie... Per sperimentare una comunicazione più autentica e piena in cui le differenze possano essere viste, riconosciute e celebrate. Per conoscersi più in profondità, là dove la cultura non ha ancora sommerso quel desiderio di pace che abita in fondo ai nostri cuori feriti.
martedì 23 ottobre 2012
lunedì 22 ottobre 2012
Il pellegrino è colui che cerca
accettando l'incalcolabile rischio
di trovare veramente.
Perché trovare significa
non essere più quello che eri prima,
è cambiare, morire per rinascere.
Antoine de Saint Exupéry
domenica 21 ottobre 2012
TORINO
IL MUTAMENTO ZONA CASTALIA
IL MUTAMENTO ZONA CASTALIA
e
TEATRO POPOLARE EUROPEO
presentano
INFINE 2012
l’arte della trasformazione - la trasformazione dell’arte
Un progetto di arte, cultura e comunità
per riconciliarsi con la morte e rifondare la comunità
III edizione
30 ottobre - 1 novembre 2012
Torino
da un’idea di Il Mutamento Zona Castalia e Teatro Popolare Europeo
31 ottobre e 1 novembre a SAN PIETRO IN VINCOLI ZONA TEATRO, Via San Pietro in Vincoli 28, Torino
con
Meridiano Zero Teatro (Sassari)
Il Mutamento Zona Castalia
Compagnia Il Melarancio (Cuneo)
Residenza Multidisciplinare Storie di altri Mondi e Serena Cossotto
Sandra Parolin
Rossana Cisterna (Spello –PG)
Dokuro (Oakland –USA)
Orlando Manfredi …e altri
INFINE si propone di dare forma artistica, culturale e comunitaria all’esperienza umana della perdita con una riflessione non solo teorica sul tema della trasformazione e del cambiamento, da proporre in occasione della Festa dei Morti.
Nell’arco di alcune giornate INFINE realizzerà una serie di azioni culturali ed artistiche su più territori, che hanno come finalità la riconciliazione con la morte e lo sviluppo di comunità.
In ciascuno dei territori interessati i soggetti aderenti al progetto realizzeranno azioni differenti (spettacoli, feste, seminari, workshop, incontri musicali, testimonianze) secondo un programma che consentirà, a chi lo desideri, la partecipazione a tutti i momenti, promuovendo lo spostamento del pubblico e delle comunità dal proprio ad altri territori.
L'edizione 2012 di INFINE, prevede, oltre al tradizionale momento di condivisione comunitaria, reading e spettacoli a tema ed il coinvolgimento di bambini, ragazzi e adulti del territorio della Circoscrizione 7 e della città di Torino.
Per informazioni:
Tel +39 011 484944
M. Scott Peck
M. Scott Peck
Ideatore del Community
Building e fondatore della F.C.E (fondazione per l’incoraggiamento
della comunità). Psichiatra e psicoterapeuta di fama internazionale,
insignito di vari riconoscimenti per la sua attività di pacifista.
Autore di numerosi saggi che hanno appassionato miglioni di lettori
in tutto il mondo; tra i più significativi ricordiamo Voglia
di bene, best seller pubblicato negli anni
‘70) e Vivere di pace in
cui tratta specificamente il tema della comunità e del community
building (entrambi editi da Frassinelli).
Alcuni passi ci ricordano
il suo pensiero:
“Nelle vere comunità in
cui ho partecipato saranno state prese più di un migliaio di
decisioni di gruppo, eppure non ho mai assistito a una votazione. Non
intendo con ciò dire che si possa o si debba smontare l’impianto
democratico, né che vada abolita l’organizzazione. Intendo
soltanto che una comunità trascendendo le differenze individuali va
normalmente al di là della democrazia.
Esiste un’unica parola
per definire questo processo di trascendimento: ‘consenso’. In
una vera comunità si arriva alle decisioni soltanto attraverso il
consenso, mediante un processo che non è molto diverso da quello che
ha luogo in una giuria cui è ufficialmente richiesto di decidere
all’unanimità. E tuttavia come è mai possibile che un gruppo in
cui è incoraggiata l’individualità, in cui fioriscono le
differenze individuali, possa arrivare al consenso?
Anche se sviluppassimo un
linguaggio più ricco per descrivere i meccanismi di una comunità,
dubito che troveremo mai una formula per definire il processo da cui
scaturisce il consenso.
Questo processo è di per
sè un’avventura in cui è intrinseco qualcosa di mistico, quasi di
magico.”
(Vivere di pace,
pag.55)
...La resa emozionale di
un gruppo, può essere, proprio come la morte fisica di alcuni
individui, rapida e serena o protrarsi in una lunga agonia. Tuttavia,
improvvisamente o per gradi, tutti i gruppi a cui ho partecipato sono
riusciti alla fine a completare, a portare a termine questa morte.
Tutti hanno dovuto attraversare il vuoto,
il tempo del sacrificio, per raggiungere la comunità, lanciando uno
splendido messaggio allo spirito umano.
Questo messaggio ci dice
che nelle giuste circostanze e grazie alla conoscenza di regole
precise, a livello simbolico, ma non meno reale, noi essere umani
siamo capaci di morire gli uni per gli altri.
( idem
pag.97)
... Paradossalmente,
quindi, un gruppo di persone acquista la capacita di curare e
convertire soltanto quando i suoi membri hanno imparato a smettere di
cercare di curare e convertire.
Una comunità è un luogo
sicuro proprio perché nessuno tenta di curare o convertire gli
altri, di metterli a posto, di cambiarli. Al contrario, i suoi membri
si accettano per quello che sono. Ciascuno è libero di essere se
stesso e grazie a questa libertà può abbandonare le proprie difese,
la propria maschera, i propri travestimenti. In questo modo ciascuno
è libero di cercare il proprio equilibrio psicologico e spirituale,
libero di realizzare se stesso in tutta la propria interezza e
santità.
(pag.60-61)
Il Sogno
Il Sogno
“Nel
cuore di ognuno c’è un desiderio di pace.
Le
ferite emotive e le esperienze di rifiuto vissute nella nostra
esistenza ci hanno resi timorosi e diffidenti nei confronti degli
altri. Cauti nell’aprirci e nel correre rischi.
Le
nostre paure ci fanno percepire il sogno della comunità come pura
chimera.
Ma
ci sono regole con le quali le persone possono ritornare a stare
insieme, guarire vecchie ferite, sperimentare la comunicazione
autentica.
La
nostra missione è quella di insegnare queste regole affinché la
speranza diventi reale, affinché il sogno si possa manifestare in un
mondo che ha quasi dimenticato la gloria di cosa significa essere
umani.”
Dal
“Philosophy statement” della FCE.
"There
is a yearning in the heart for peace. Because of the wounds
and rejections we have received in past relationships, we are
frightened by the risk of disarming ourselves. In our fear,
we discount the dream of authentic community as merely
visionary. But there are rules by which people can come
back together, and by which the old wounds can be healed. It is
the mission of FCE to teach these rules-to make hope real again-to
make the vision actually manifest in a world which has almost
forgotten the glory of what it means to be human."
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