chi siamo


L’Associazione  COMMUNITY BUILDING ITALIA è nata nel 1999 dall’intento di   Sandra Parolin, Marinella Grosa, Giuliana Petrini, Giorgia Raiser, Aldo Bottazzi
L’esperienza vissuta durante i primi due seminari condotti in Italia da Rasty Mayer ha stimolato in noi il desiderio appassionato di  sostenere  quel sogno di pace che, come cita la Foundation for Community Encouragement, è nel cuore di ognuno di noi.

Principi
L’Associazione crede nel Community Building e nella sua diffusione in Italia poiché  gli riconosce  un valore umano e spirituale che si basa su una serie di principi  di vitale importanza nella formazione della comunità. Vivere questi principi come disciplina  consente di fare esperienza della comunità personalmente, nelle nostre famiglie, nelle organizzazioni e per estensione nella comunità globale.
La parola comunità non si riferisce necessariamente a persone che vivono insieme, ma è piuttosto collegata al tipo di comunicazione che si stabilisce tra gli individui,  una comunicazione autentica  fondata su attenzione,  rispetto ed empatia, qualità imprescindibili  per un “rapporto umano fondamentale”. La comunità secondo il modello del C.B. (Community Building) può essere definita come un gruppo di due o più persone che nonostante le diversità di età, sesso, ideologia, razza o religione, sono diventate capaci di accettare e trascendere le differenze, di comunicare apertamente ed efficacemente e di lavorare insieme alla realizzazione di un comune obiettivo.
Scott Peck, ideatore del C.B. cui facciamo riferimento e che condividiamo profondamente, sostiene che la creazione di vere  ed autentiche comunità sia “il primo passo verso la pace”.

Scopi
Scopo principale è diventare comunità.  Praticare il “costruirsi comunità” applicando le regole necessarie all’interno della stessa associazione  divenendo essa stessa un esempio di organismo capace di funzionare in modo alternativo e sperimentale è il nostro principale obiettivo.  Lavorando soprattutto alla costruzione della comunità, riconoscendo la sua assenza o impegnandosi al suo mantenimento, l’associazione può crescere diventando luogo di pratica e di apprendimento  (learning community)
L’associazione si impegna inoltre a promuovere, sostenere e diffondere il C.B. in Italia organizzando seminari , conferenze,  formazione per facilitatori e stimolando  il confronto con altre realtà interessate alla costruzione di questo tipo di comunità.
Sono anche favorite esperienze e progetti interdisciplinari nel campo dell’educazione, del lavoro, della ricerca spirituale, della solidarietà e dell’impegno sociale.
Cura particolare di una comunità è quella di valorizzare i talenti individuali incoraggiandone  l’espressione all’interno del gruppo e nelle attività promosse dall’associazione,  stimolare un orientamento spirituale e interreligioso, ricordando che la pratica del cb non è connessa soltanto alla dimensione dell’io personale bensì orientata ad un lavoro di superamento del medesimo per includere una dimensione più vasta e trans personale della convivenza umana.

Un nuovo percorso è iniziato

Il 2012 è stato un anno pieno di interrogativi ma anche di novità. Un gruppo di giovani si è avvicinato con curiosità all'associazione ma soprattutto alle persone che l'hanno vissuta in questi anni, chiamandole al ruolo di maestri e di guide: una responsabilità non da poco! Allo stesso tempo la "macchina" dell'associazione è sempre più vissuta come un ostacolo, un peso che impedisce la costruzione della comunità, obiettivo che non è solo la missione dell'associazione ma una sentita necessità delle persone che la animano. Così dopo un cerchio molto intenso si è deciso di sciogliere l'associazione. Non è stato una decisione facile ed in un certo senso sembra un salto nel vuoto...che sia la chiave per un nuovo corso? Chi vivrà vedrà!

1 commento:

  1. l'associazione è stata riaperta a gennaio del 2016 presto nuove notizie sul blog!

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